27 Commenti

  1. alex

    Salve ho una caldaia a gas metano a camera stagna situata all’esterno dell’edificio ma non mi ritrovo la conformità perchè installata da parecchio tempo ovviamente ritrovare la ditta mi risulta difficile perchè da anni ho la manutenzione con altra ditta abilitata come posso ovviare e non incorrere a multe dai controllori? è obbligatoria far vedere la conformità anche su una caldaia installata da più anni?la ringrazio anticipatamente.

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    • admin

      Salve, conformità di impianto significa impianto sicuro e quindi ogni 10 anni andrebbe rifatta ex novo, perchè dopo tale periodo il costruttore originale non ha più alcuna responsabilità e questa ricade tutta sul conduttore (Lei in questo caso).
      La dichiarazione di conformità può essere fatta da un tecnico abilitato, anche quello che Le fa la manutenzione periodica, prevede una revisione completa e non credo possa essere gratuita, dato che comporta sia un certo lavoro che una responsabilità nel merito.
      Cordiali saluti
      ing. Carraro

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  2. alessandra

    Salve, sono proprietaria di un caricatore(ragno) solmec, anno di costruzione 1996, purtroppo ho perso la dichiarazione di conformità, ho provato a chiedere alla casa produttrice, mi hanno risposto che non hanno più nulla in quanto sono passati più di dieci anni. Debbo rinunciare?
    Cordiali saluti
    Alessandra

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    • admin

      Salve, certo che no, può rifare l’intera marcatura CE, dipende se il costo della marcatura è giustificato da valore della macchina.
      Cordiali saluti.
      ing. Carraro

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  3. renato

    Salve.. chiedo cortesemente come mi deve comportare ed a chi eventualmente mi devo rivolgere.
    Ho una casa a due piani costruita 22 anni fa. al primo piano abito io, al piano terra abita in parte mia figlia, e per l’altra meta’ del piano terra lo affitto con regolare contratto. Questa conformita’ é obbligatoria in caso di vendita, ma anche in caso di affitto…??

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    • admin

      Non so a quale conformità si riferisca, se è quella degli impianti la dichiarazione di conformità è sempre obbligatoria e per averla deve fare in modo che gli impianti siano a norme rivolgendosi ad un tecnico del settore (idraulico, elettricista) abilitato a fare gli impianti e la dichiarazione.
      Cordiali saluti
      ing. Carraro

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  4. mirco

    buongiorno io devo fare l’impianto di un forno in una carozzeria dove l’edificio aveva altro uso e l’impianto elettrico non certificato ma al cliente va bene cosi non cè modo di farlo ragionare io a fine lavoro certifico il mio lavoro ma sono responsabile del intera officina o solo della mia parte ?
    Grazie mille

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    • admin

      Salve, non é bello rispondere con una domanda, ma volte é piú chiara di una risposta.
      Se lei vendesse armi e venisse un cliente visibilmente alterato (pazzo o ubriaco) lei gli venderebbe una pistola? E facendolo penserebbe di essere in parte responsabile se quella persona si suicidasse o facesse una strage? Sicuramente lei qual’é la risposta.
      Cordiali saluti.
      Ing. Carraro

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  5. ROBERTO

    Buongiorno sono un impiantista ,dopo la realizzazione di un impianto idrico industriale senza un progetto ,l’ingegnere mi chiede di realizzare un disegno su planimetria ,ma non avrei dovuto realizzare io l’impianto sulla base di un suo progetto?

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    • admin

      Salve, Lei ha perfettamente ragione, questo è un malcostume tipicamente nostrano.
      Si fa fare il lavoro a chi lo sa fare, poi gli si chiede di progettarlo ed il colmo è che il progettista “quello cum laurea” prenderà anche la parcella di progettazione su quell’impianto.
      Lei doveva rifiutarsi di fare il lavoro senza progetto, ora può rifiutarsi di fare il progetto che appunto non è di sua competenza, poi sa che si farà un “nemico” che ostacolerà in tutti i modi la liquidazione della sua fattura.
      Sinceramente, a parte la solidarietà non saprei cosa dirLe, disapprovo il comportamento di questi usurpatori di titolo professionale, ma ora questo è il malcostume imperante.
      Cordiali saluti
      ing. Carraro

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  6. andrea

    Sto impostando delle sigarette elettroniche dette anche vaporizzatori classificati come areosol , oltre al libretto di istruzioni in italiano devo fare anche marcatura ce ..? E dichiarazione conformità ..?grazie.

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    • admin

      Salve, ritengo che Lei stia “importando” le sigarette elettroniche e la risposta è affermativa per entrambe le domande, deve fare la marcatura CE che comprende anche la dichiarazione di conformità, l’importante è che Lei faccia tutto ciò che richiede la legge, per evitare i problemi incontrati dai Suoi colleghi in questi giorni.
      Cordiali saluti

      Per preventivi ed informazioni specifiche consulti il blog: http://www.marcaturace.net

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  7. franco luis

    Buonasera,bel posto e bei dialoghi,complimenti a tutti e ovviamente auguri per queste feste !
    Ho un quesito da porvi:
    Ho un cliente al quale devo rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico,premetto che questo signore,ha sempre pagato le fatture non seguendo l’accordo scritto,ma quando decideva lui di farlo,come installatore non posso negargli il documento anche se sono creditore da un bel po’ di mesi,unica cosa che ho chiesto al signore o meglio la suo ingegnere,direttore dei lavori,che si è interposto tra me e lui,di asseverarmi un sorta di verbale che ho denominato esistenza degli impianti,a causa delle varie modifiche apportate rispetto al preventivo originale,ho anche spiegato ai due signori che tale documento mi occorre per attestare la reale conformità dell’impianto e quindi redigere un certificato consono al lavoro svolto,questi tergiversano e continuano a chiedermi un certificato senza tanti fronzoli perchè devono richiedere l’agibilità,addirittura l’ingegnere mi ha inviato una raccomandata diffidandomi dal consegnare con urgenza il documento,oggi gli ho spedito una mia raccomandata allegandogli il verbale da controfirmare e rispedire per poter ottenere il certificato ! Come la vedete la situazione ? secondo voi ho agito bene o no ? grazie attendo una vostra risposta

    Rispondi
    • admin

      Salve, grazie per le Sue valutazioni, personalmente sarei un pò più drastico di Lei, ovvero non rilascerei alcuna dichiarazione di conformità senza garanzie di pagamento.
      Non sta scritto da nessuna parte che Lei è obbligato a dare tutto ed il cliente non deve dare nulla.
      Il mio lavoro attuale ( la consulenza sulla marcatura CE ) si svolge dietro pagamento di un terzo all’ordine e due terzi prima della consegna di tutto il materiale, e nonostante questo qualche furbetto lo trovo, ma almeno ho la soddisfazione di aver incassato un terzo dell’importo senza consegnargli nulla di utile.
      Sarebbe meglio che le condizioni Lei le ponesse prima della sottoscrizione del contratto e trovo sempre poco “commerciale” concedere tempi di pagamento biblici per prendere un lavoro, aumentando così l’esposizione ed il rischio.
      Ho incontrato bravissimi artigiani che mi hanno fatto lavori egregi e che hanno preteso acconto all’ordine e saldo alla consegna e non mi sono mai pentito di averli scelti.
      Così come concordo, anche se devo pagarli, con i laboratori che chiedono un fisso per fare un preventivo di riparazione, chi lavora ha il sacrosanto diritto di essere pagato e per questo la legge lo dovrebbe tutelare, così come dovrebbe garantire il consumatore dai “furbetti del quartierino” che trovano cittadinanza, tra i consulenti, tra i professionisti, tra gli artigiani e tra tutti i tipi di operatori, ma è lampante che la legge non difenda nessuno, se non sempre più spesso i disonesti.
      Le categorie professionali e gli ordini, che sono solo delle corporazioni medioevali, farebbero bene a colpire questi “furbetti” invece, guarda un pò, sanzionano solo quelli che applicano tariffe più basse di quelle ufficiali, altro che difendere la clientela.
      Quindi veda di farsi pagare prima di rilasciare la dichiarazione di conformità e fine lavori, altrimenti dovrà sudare un bel pò prima di portare a casa il suo giusto compenso, tenuto conto che il cliente è già “zoppicante” da quel lato e non si preoccupi di chi scrive con facilità le raccomandate, una raccomandata è solo una lettera che costa un pò di più, pretenda i soldi e non si lasci ingannare dai titoli, conosco tanti asini con la laurea appesa al muro, e tra questi tanti miei “colleghi” che disistimo con tutto il mio disdoro.
      Ricambio gli auguri e spero che Lei risolva la questione.
      ing. Carraro

      Rispondi
  8. Adriano

    Ingegnere buongiorno.
    Non so se avrà tempo di rispondermi. Ma ho già trovato così tanto di utile nel suo sito che non posso che ringraziarla a prescindere.

    La domanda è questa: Ho fatto installare nuovi infissi nel mio appartamento. L’installatore mi rilascia una serie di certificazioni relative al produttore degli infissi ma dice che non è dovuta alcuna dichiarazione di conformità per quanto riguarda l’installazione.
    Tale affermazione sembra supportata da quanto ho trovato in un blog:
    “La normativa europea non copre l’installazione e quindi l’installatore non può rilasciare alcuna marcatura CE in merito, inoltre non esistendo alcuna norma nazionale in merito alla posa in opera l’installatore non può rilasciare alcuna dichiarazione di conformità (che richiede una norma alla quale conformarsi,e quindi mancando la norma non può nemmeno esistere la conformità).

    Ritiene che sia corretto?
    Grazie ancora
    Adriano

    Rispondi
    • admin

      Salve, gli infissi non sono impianti e quindi non rientrano nelle leggi che regolano questi ultimi.
      Rimane comunque il fatto che la posa deve essere approvata dalla direzione lavori (quando c’é) o dal committente.
      Cordiali saluti.
      Ing. Carraro.

      Rispondi
  9. Rocco

    Gentile Amministratore, qualora l’installatore originario di un impianto elettrico realizzato di recente in una casa non sia più disponibile, la relativa Dichiarazione di Conformità può essere rilasciata da un tecnico abilitato diverso?

    Attendo un suo commento. Grazie.
    Rocco

    Rispondi
    • admin

      Salve, la risposta è affermativa, l’obiettivo della legge è che ci sia un tecnico che confermi per iscritto che l’impianto rispetta la legge.
      Cordiali saluti
      ing. Carraro

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      • Rocco

        Ho letto e la ringrazio per la tempestiva risposta. Affinchè la questione mi sia ancora più chiara, le chiedo la presente precisazione:
        Un tecnico abilitato diverso dall’installatore originario potrebbe rilasciare la Dichiarazione di Conformità sull’impianto senza che quest’ultimo ponga dei veti?

        Grazie e distinti saluti
        Rocco

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        • admin

          Nel caso un tecnico decida di dichiarare conforme il lavoro eseguito da un altro, non c’è alcun problema. Nessuno può impedire che sul suo lavoro venga eseguita una verifica tecnica e venga di conseguenza rilasciata la dichiarazione di conformità, la quale non può in nessun caso essere utilizzata come merce di scambio a qualsiasi titolo, neppure a livello fiscale e contabile.
          Per intenderci un tecnico non può rifiutare la dichiarazione di conformità così come non può rifiutare la fattura, anche se pensa che non sarà pagato, emissione di fattura e dichiarazione di conformità sono documenti indipendenti dal pagamento.
          Nel caso quindi l’installatore si rifiuti per qualsiasi ragione di farla ( al limite perchè chiede di essere pagato prima ) la può fare un altro tecnico.
          La dichiarazione è una parte della fornitura e senza di essa si può contestare il lavoro come “non completo”.
          Spero di aver chiarito i Suoi dubbi.
          Cordiali saluti
          ing. Carraro

          Rispondi
          • Rocco

            Quanto lei afferma è rintracciabile sulla norma? Ho provato a leggere il DM 37/08 ed il concetto da lei espresso non è così evidente. Si potrebbe desumere tra le righe del comma 6 dell’art.7 del DM 37/08?……..e più precisamente nel punto in cui si legge:

            “Nel caso in cui la dichiarazione di conformità ………………… non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto è sostituito – per gli impianti eseguiti prima dell’entrata in vigore del presente decreto – da una dichiarazione di rispondenza………………………”?

            Può, cortesemente, aiutarmi ad avere il testo o l’articolo della legge che mi consenta di sostenere questa tesi?

            La ringrazio anticipatamente.

            Cordiali saluti
            Rocco

          • admin

            Probabilmente la legge non affronta questo argomento, perchè definisce solo gli obblighi dell’installatore.
            Nel caso questo si rifiutasse di fare la dichiarazione o il cliente scoprisse che non è idoneo a farla (es. un elettricista con meno di 3 anni di esperienza) cosa succederebbe? Il cliente non potrebbe utilizzare l’impianto e quindi l’abitazione?
            La legge prevede ad esempio che se l’installatore non ha l’esperienza sufficiente può nominare un tecnico aziendale che per lui faccia la dichiarazione di conformità (personalmente ne ho firmate parecchie), quindi un tecnico abilitato può dichiarare la conformità di un impianto, perchè ciò è comunque indicato dalla 46/90 artt. 2 e 3.
            In ogni caso la legge è mirata a definire ciò che deve fare l’installatore, mentre il diritto del cliente di far verificare il proprio impianto da un tecnico abilitato non è in discussione.
            Se ciò non fosse possibile saremmo di fronte ad una legge che invece di tutelare il cliente, fornisce all’installatore un mezzo di pressione molto efficace e sinceramente intollerabile.
            Nella direttiva e nel decreto, non si parla mai di diritti dell’installatore (che ovviamente ne ha altri in altri ambiti, ad esempio quello di essere pagato per un lavoro ben fatto e completo), si parla invece di tutto ciò che deve fare, oltre ad un buon lavoro.
            Il decreto e la direttiva, non dicono neppure che l’installatore deve fare la fattura, e che il cliente la deve pagare, però credo che queste cose non siano in discussione.
            Quando il cliente decide di sottoporre l’impianto ad un verifica da parte di terzi, esercita un diritto che non può essere messo in discussione da nessuna legge, e l’ente locale pretende un documento firmato da un tecnico abilitato, non deve necessariamente essere chi ha installato l’impianto, come nei casi che ho firmato io, perfettamente legittimi.

  10. Livio

    La ringrazio per la risposta.
    mi permetto ancora di porLe alcune questioni, mi scuso se possono sembrarLe banali:
    Dopo l’ottenimento della certificazione CE,l’apposizione del marchio sul prodotto messo in libera circolazione costituisce implicitamente una dichiarazione di conformità ? In altre parole,in quanto utilizzatore finale, ritiene sia sufficiente che l’apparecchiatura in questione (Bistecchiera/scaldapanini professionale, anno produzione 2003) riporti la marcatura CE affinchè io sia in regola rispetto alle normative e ai controlli effettuati dall’ ASL?
    Le chiedo questa precisazione in quanto ho anche acquistato una friggitrice, prodotta nel 2002,senza marcatura CE, della quale dispongo della dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore (amministratore delegato della ditta) per qulla singola apparecchiatura (numero seriale), e mi stavo chiedendo se nel frattempo (dal 2002 al 2003 in poi)sia eventualmente cambiata la normativa, per cui eventualmente la dichiarazione di conformità non fosse ulteriormente consegnata nelle mani dell’acquirente (che non riesce a reperire tale documento).
    Mi sembra quantomeno logico, pensando a produzioni su larga scala, che la certificazione sia fornita per tutta la produzione senza la necessità di generare un documento specifico per il singolo oggetto, ma non so se sono nel giusto con queste considerazioni.
    Grazie
    Cordiali Saluti
    Livio

    Rispondi
    • admin

      La direttiva dice esplicitamente che la dichiarazione di conformità deve accompagnare ogni singolo pezzo, d’altronde il venditore deve assicurare Lei che il prodotto che acquista Lei è sicuro e non un campione a suo tempo controllato.
      Il marchio non sostituisce la direttiva ed è un simbolo sintetico apposto quando possibile sul prodotto, che indica immediatamente che il prodotto è conforme.
      La dichiarazione, allegata alla documentazione che deve accompagnare sempre il prodotto, non è attaccata allo stesso, come invece il marchio, quindi sono cose diverse con finalità diverse.
      Quindi la risposta è si, la dichiarazione di conformità deve essere abbinata ad ogni singolo pezzo o confezione se parliamo di vendita in confezione (es: una scatola di viti).
      Cordiali saluti

      Rispondi
  11. Livio

    Buongiorno,
    ho acquistato una piasta elettrica usata per bar (scalda panini) di tipo professionale, marcata CE, ma manca la dichiarazione di conformità.
    E’ possibile richiedere un duplicato alla ditta produttrice, e questa è in qualche modo tenuta a prestare ascolto ad una simile richiesta da parte mia?
    In alternativa potrebbe suggerire una procedura per poter essere in regola nell’utilizzo di tale attrezzatura?
    grazie per l’attenzione
    Saluti

    Rispondi
    • admin

      Salve, innanzitutto bisogna verificare l’anno di produzione, dopo 10 anni il produttore può non conservare la documentazione e quindi non potrebbe oggettivamente inviarne copia.
      L’invio della copia non è obbligatorio da parte del produttore, ma è un normale atto di cortesia commerciale che si compie correntemente, ma come sa non tutti sono gentili e disponibili.
      Cordiali saluti.

      Rispondi

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